Quando le pareti “parlano”: come evitare il crosstalk

Quando le pareti “parlano”: come evitare il crosstalk
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Ti è mai capitato di essere in ufficio e riuscire a seguire le discussioni nella sala riunioni accanto, nonostante le porte chiuse e i muri apparentemente solidi? Oppure di tenere una riunione disturbata dalle chiacchiere nel corridoio che distraggono i partecipanti?
Nel settore del riscaldamento, ventilazione e climatizzazione (HVAC), questo fenomeno si chiama crosstalk. Il nostro esperto Tony Olsson, Product Manager Acoustics, lo spiega più nel dettaglio.

Come accennato, il fenomeno dell’ascolto involontario negli edifici è chiamato crosstalk e si riscontra in tutti i tipi di costruzioni. È importante notare che il suono generalmente non passa direttamente attraverso le pareti, ma attraverso il sistema di ventilazione o le aperture necessarie per installare le soluzioni di climatizzazione.

In termini tecnici, il crosstalk misura quanto bene un edificio riesce a ridurre il rumore trasmesso per via aerea tra due ambienti o tra spazi separati senza aperture dirette.

Tutto ruota intorno all’isolamento acustico delle pareti

Il settore HVAC possiede una grande competenza e ottimi strumenti per calcolare il rumore generato da ventilatori, serrande e diffusori d’aria. Vari software aiutano a valutare le perdite di inserzione nei condotti, e di solito è sufficiente considerare solo i livelli dB(A) e dB(C), il che è già abbastanza complesso.

La situazione si complica quando si tratta di rumore tra stanze, poiché entrano in gioco l’indice acustico delle pareti (Rw) e altri valori ponderati e normalizzati come Dn,ew. È un campo in cui molti professionisti possono sentirsi incerti.

Una parete può avere un buon valore Rw nei test di laboratorio, ma in loco può esserci improvvisamente una porta o un diffusore d’aria con collegamento a condotto, che crea un’“apertura” verso la stanza adiacente. Ciò cambia completamente le condizioni acustiche. In pratica, il valore Rw di laboratorio viene sostituito dal R’w reale, che deve essere incluso nei calcoli per garantire la conformità ai requisiti.

Una nota su Rw

Il Rw, espresso in decibel (dB), è una misura ponderata che riassume l’isolamento acustico su diverse frequenze (100–3150 Hz). Maggiore è il valore Rw, migliore è l’isolamento dai rumori aerei.
Ecco un esempio: una parete interna leggera ha un Rw di circa 30, quindi le conversazioni possono essere udite tra le stanze. Una parete in cemento massiccio, invece, può raggiungere un Rw di 55 e offrire ottime prestazioni acustiche, garantendo privacy e silenzio. In laboratorio, il Rw è determinato secondo norme definite. Per le installazioni reali si utilizza invece il R’w, il valore effettivo, solitamente inferiore di alcuni decibel a causa di perdite o aperture.

Difficoltà comuni

Nonostante quanto detto, molti edifici continuano a presentare problemi di crosstalk. Questo accade perché diversi fattori influenzano il risultato finale:

  • Pensare che un muro robusto risolva da solo qualsiasi problema di crosstalk.
  • Sottovalutare quanto bene i condotti d’aria possano comportarsi come veri e propri “altoparlanti” tra stanze.
  • Trascurare l’impatto negativo di componenti apparentemente semplici, come i diffusori d’aria o i condotti più corti.
  • Ignorare il flusso d’aria, le perdite di pressione e le differenze di pressione, che influenzano notevolmente il suono.

Una parte del problema è evidente: non tutte le conversazioni devono essere udite all’esterno di una stanza. Le persone esposte al crosstalk non sono interessate, ma solo disturbate, con un impatto negativo sulla concentrazione e sulla produttività. Garantire un ambiente acusticamente confortevole è particolarmente importante negli spazi destinati al riposo o alla tranquillità, come camere o aule scolastiche. Al contrario, alcuni ambienti sono pensati per produrre suono. In questi casi è essenziale mantenere i rumori esterni al di fuori, come in uno studio di musica o podcast.

Come prevenirlo e impostare tutto correttamente fin dall’inizio

La buona notizia è che oggi esistono software dedicati che aiutano a calcolare il crosstalk.
Inserendo i dettagli delle pareti, i valori Rw e i componenti del sistema di ventilazione, è possibile simulare come questi influenzino il Rw complessivo della parete e verificare se l’attenuazione è sufficiente per soddisfare le esigenze dell’ambiente o del progetto.

Le nuove funzionalità software consentono anche di confrontare diverse soluzioni, facilitando la progettazione di un sistema ottimale:

  • La griglia di trasferimento è sufficiente?
  • Sarebbe meglio utilizzare condotti separati?
  • Sono necessari silenziatori?
  • Conviene scegliere un terminale d’aria più isolato?

Tutto questo migliora notevolmente il risultato finale, aumenta la soddisfazione degli utenti e, a lungo termine, riduce i costi grazie a un progetto più preciso e con meno modifiche successive.

In sintesi:
Una pianificazione accurata fin dall’inizio consente di creare edifici che non solo soddisfano i requisiti, ma offrono spazi interni in cui le pareti non parlano più.
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