Con i nuovi Decreti di Agosto 2022 finalmente qualcosa di concreto… e la VMC diventa obbligatoria.
Finalmente, dopo tanta attesa e molteplici iniziative promosse da varie associazioni (quali ad esempio AiCARR e ANIT, sempre in prima linea su questi temi) e da alcune Regioni e Province autonome, ad Agosto è arrivato il primo segnale concreto da parte del Governo in tema di aerazione, ventilazione e qualità dell’aria negli ambienti scolastici.
Due importanti Decreti, pubblicati ad Agosto in Gazzetta Ufficiale, mentre buona parte degli Italiani era in vacanza e a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico. Nello specifico:
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DECRETO del 23 giugno 2022 (meglio noto come CAM edilizia), inerente “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi.”
Pubblicato in Gazzetta il 6 agosto 2022 entra in vigore 120 giorni dopo la pubblicazione.
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DPCM del 26 luglio 2022 inerente le “Linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici e in quelli confinati degli stessi edifici.”
Pubblicato in Gazzetta il 3 agosto 2022.
Due provvedimenti con finalità diverse ma con elementi comuni in tema di ventilazione, ricambio dell’aria e qualità dell’aria nelle scuole, che finalmente vanno nella giusta direzione e che stanno creando notevoli aspettative da parte di tutti i soggetti e gli operatori coinvolti. Di seguito alcuni highlights:
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CAM edilizia 2022: la VMC diventa obbligatoria
In primis va sottolineato che le disposizioni del presente provvedimento si applicano a tutti gli interventi edilizi di lavori disciplinati dal Codice dei Contratti pubblici, quindi a tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione e alle ristrutturazioni, non solo agli edifici scolastici.
Per quanto attiene al settore HVAC, in particolare, è importante il focus sul paragrafo 2.4.5 “Aerazione, ventilazione e qualità dell’aria” che descrive i criteri e le verifiche facendo specifico riferimento ai sistemi di ventilazione meccanica controllata. Tale indicazione rappresenta la vera novità rispetto alla versione del CAM del 2017, finalizzata oggi al miglioramento della salute degli occupanti e alla riduzione dei consumi energetici.
Si riporta di seguito un estratto rielaborato del testo del decreto.
“Fermo restando il rispetto dei requisiti di aerazione diretta in tutti i locali in cui sia prevista una possibile occupazione da parte di persone anche per intervalli temporali ridotti; è necessario garantire l’adeguata qualità dell’aria interna in tutti i locali abitabili tramite la realizzazione di impianti di ventilazione meccanica, facendo riferimento alle norme vigenti […]
[…] Le strategie di ventilazione adottate dovranno limitare la dispersione termica, il rumore, il consumo di energia, l’ingresso dall’esterno di agenti inquinanti e di aria fredda e calda nei mesi invernali ed estivi.
Al fine del contenimento del fabbisogno di energia termica per ventilazione, gli impianti di ventilazione meccanica prevedono anche il recupero di calore […]”
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DPCM 26 LUGLIO 2022
Il nuovo DPCM fornisce indicazioni per l’utilizzo degli apparecchi di sanificazione e riporta chiarimenti complementari riguardanti gli standard minimi di qualità dell’aria degli ambienti scolastici e confinati.
Nel documento è importante evidenziare che al paragrafo 6.2, è stata inserita una precisa e preziosissima indicazione sul ricambio d’aria necessario, togliendo ogni ambiguità anche inerente a ordine e grado di istruzione. Testualmente: “L'organizzazione mondiale della sanità (OMS; o World Health Organization, WHO) considera ottimale un ricambio dell'aria pari ad un valore indicativo di almeno 10 L/secondo/persona.”
Inoltre, “Per i sistemi meccanici che agiscono anche mediante il ricambio di aria/ventilazione, in aggiunta ai meccanismi cosiddetti di «sanificazione/igienizzazione», deve essere documentato il tasso di ricambio dell'aria (espresso in termini di litri di aria per persona al secondo) […].”
La realtà delle scuole Italiane nel 2022
Allo stato attuale in Italia abbiamo un enorme patrimonio di edifici scolastici obsoleti, con una bassa efficienza energetica, che presentano aule e ambienti interni che non sono mai stati rinnovati, in cui la ventilazione è spesso ancora molto rudimentale e dove non esiste un adeguato controllo del clima interno; tutto questo rende difficile il raggiungimento degli obiettivi di contenimento delle emissioni di CO2 definiti dalle politiche della stessa Unione Europea.
Allo stesso tempo, è stata dimostrata la stretta correlazione esistente tra rendimento scolastico degli studenti con le condizioni ambientali delle aule. Le strutture scolastiche ed educative sono un'area strategica fondamentale che, se ben concepite, avranno un impatto positivo sia sulla salute degli studenti (con un conseguente contenimento dei costi sostenuti dai Servizi Sanitari Nazionali), ma soprattutto sui risultati e sulla preparazione scolastica della futura forza lavoro dell’UE. Relativamente a questo aspetto infatti, un rapporto del Fraunhofer Institute calcola che un miglioramento del rendimento degli studenti del 2,8% porterebbe a un aumento nella crescita condizionale del paese del 6,7%÷9,5% (basata sul Prodotto interno Lordo pro capite).
[Fonte: Fraunhofer Institute for Building Physics IBP, Designing classrooms to enhance performance, 2016]
Ci sono pochi esempi virtuosi che hanno affrontato la tematica della qualità dell’aria in modo serio e puntuale, anche se con approcci e strategie diverse. In primis l’esperienza della Regione Marche che grazie alla stretta collaborazione scientifica con l’Università Politecnica delle Marche ha creato un bando per installare sistemi di ventilazione in moltissime scuole marchigiane.
In secondo luogo il Veneto, che con un provvedimento recente ha messo a bando un finanziamento specifico per dotare classe di scuole pubbliche e private di sistemi di ricambio dell’aria e altre tecnologie.
Ci sono poi realtà più piccole, come il Comune di Fontaniva in Provincia di Padova in Veneto che ha dotato 58 classi di sistemi di ventilazione decentrati.
Infine l’intendenza scolastica ladina della Provincia di Bolzano che ha dotato 300 classi di indicatori semaforici basati sulla concentrazione di CO2 rilevata per la gestione ottimizzata delle finestre.
Considerazioni e conclusioni
Il tema della qualità dell’aria interna nelle scuole, di qualsiasi ordine e grado è di primaria importanza.
Come indicato nelle Linee guida l’attenzione sulla qualità dell’aria indoor nelle scuole si tradurrà nel suo complesso in un beneficio significativo per tutta la vita sulla salute degli studenti, del personale docente, tecnico-amministrativo, del personale di ditte esterne e non, alcuni dei quali con bisogni specifici (es. con disabilità fisiche e psichiche, asmatici e allergici, migranti e minoranze), che all’interno degli ambienti scolastici trascorrono periodi prolungati.
Sono quindi necessari interventi strutturati e finanziamenti mirati per aggiornare il parco edilizio scolastico italiano che ad oggi risulta datato, inadeguato in termini di spazi e dotazioni, inefficiente (la maggior parte degli edifici sono in classe G) e con una cattiva qualità dell’aria correlata a insufficienti strategie per il suo ricambio.
In collaborazione con Clara Peretti - Ingegnere libera professionista, Segretario Generale Consorzio Q-RAD