Mi chiamo Mikael Börjesson e dirigo gli sviluppi strategici nell'ambito della sostenibilità e degli affari pubblici del Gruppo Swegon. In questo post condividerò i miei risultati e le mie riflessioni dalla Mostra Convegno Expocomfort 2024 di Milano, forse una delle fiere più importanti per il nostro business.
Prima di tutto, è bello vedere che le fiere sono finalmente tornate in piena attività dopo la pandemia, con i colleghi del settore del riscaldamento, della ventilazione e della climatizzazione (HVAC) desiderosi di scambiare idee e aggiornarsi su nuovi prodotti e servizi. E di nuove idee c'è un gran bisogno nel settore HVAC. Con le iniziative dell'Unione Europea come il Green Deal, la Renovation Wave e Re-power EU, il settore HVAC vede all'orizzonte una serie di normative severe. Ci si potrebbe quindi aspettare un vero e proprio senso di urgenza per il cambiamento. Ma guardando alla vetrina di MCE, come possiamo essere all'altezza delle aspettative?
Quali sono le novità?
Sicuramente le cose sono cambiate dall'ultima grande fiera MCE del 2018. La più evidente è ovviamente il passaggio dalle caldaie a combustibile fossile alle pompe di calore, presenti in fiera in tutte le forme e dimensioni. Questo testimonia la nostra capacità di adattarci rapidamente ai cambiamenti del settore. Ma c'è una tale spinta al cambiamento anche in altri settori?
Cosa è successo al clima interno?
La pandemia ha puntato i riflettori sull'importanza del clima interno e, grazie a questa improvvisa esplosione di interesse, abbiamo visto i media mainstream occuparsi non solo dei problemi legati ai virus, ma anche della più ampia gamma di problemi di salute legati a un clima interno insufficiente, nonché degli effetti del clima interno sulla nostra produttività e sul nostro benessere. Questa era, ed è tuttora, una grande opportunità per il nostro settore di evidenziare l'importanza di un buon clima interno. Colpisce davvero al cuore il motivo per cui esiste la nostra attività e il contributo che possiamo dare, se investito. A giudicare da come gli aspetti del clima interno sono in gran parte assenti dalla comunicazione di MCE, si tratta di un'occasione mancata, in cui non è cambiato molto dai tempi pre-pandemia.
Il punto cieco del risparmio energetico
Da quanto comunicato negli stand degli espositori, molti fornitori di prodotti HVAC sono chiaramente interessati a ridurre al minimo il consumo energetico, migliorando i loro prodotti per ridurre la quantità di chilowattora spesi. Ma le modalità di connessione, integrazione e ottimizzazione del sistema nel suo complesso sono ancora in gran parte affidate agli specialisti dei controlli. È ovviamente importante assicurarsi che tutti i componenti del sistema HVAC funzionino nel modo più efficiente possibile, ma come possiamo vedere da dati affidabili, come lo standard BACS, c'è un enorme potenziale di risparmio energetico nell'ottimizzazione del sistema nel suo complesso, e c'è ancora molto da fare in questo senso. Con il potere della digitalizzazione, i produttori di apparecchiature tecniche - che conoscono davvero meglio i prodotti - dovrebbero essere in grado di contribuire a colmare ulteriormente questo divario di sistema, rendendo l'ottimizzazione più facile, più economica e più ampiamente applicata.
Una maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale
Quando si parla di emissioni di CO2, nel settore HVAC è nel nostro DNA concentrarsi sul carbonio operativo, cioè l'energia utilizzata per azionare i nostri ventilatori, le pompe e le altre apparecchiature. All'MCE, le imminenti restrizioni imposte dall'Unione Europea sull'uso dei refrigeranti pongono improvvisamente l'accento sulla CO2 in un altro modo, evidenziando gli aspetti del carbonio incorporato. Il passaggio da refrigeranti con un elevato potenziale di riscaldamento globale (GWP) ad alternative, come il propano (R290), era molto evidente nei padiglioni espositivi. Si tratta ovviamente di un passo importante verso un'industria più sostenibile, ma c'è ancora molto da fare. La sfida sarà quella di passare dalla nostra mentalità lineare di produzione, utilizzo e rottamazione a una mentalità sempre più circolare, in cui l'attenzione si concentra sul prolungamento della durata di vita dei prodotti e persino sul loro riutilizzo. La domanda di queste soluzioni sta crescendo rapidamente da parte di investitori e proprietari di immobili, soprattutto nei Paesi nordici, ma questo tema è ancora largamente invisibile all'MCE.
Quindi, verso dove si sta andando?
Una fiera come MCE è un'ottima occasione per avere una visione aggiornata sui recenti sviluppi del settore, ma è anche il luogo ideale per riflettere e trarre ispirazione sulla strada da seguire. Dal mio punto di vista, guardando Mostra Convegno Expocomfort attraverso il filtro della sostenibilità, ci sono chiaramente alcuni sviluppi positivi, con l'abbandono dei combustibili fossili e dei refrigeranti ad alto GWP. Ma ciò che colpisce maggiormente è che questi cambiamenti sono in gran parte reattivi. Sono fermamente convinto che ci sia un grandissimo potenziale nel guidare il cambiamento in modo più attivo. Il concetto di circolarità RE:3, che abbiamo sviluppato presso Swegon, è un esempio del passaggio alla circolarità. SMART Link+, una soluzione standardizzata per l'ottimizzazione del funzionamento delle pompe di calore e delle unità di trattamento dell'aria, è un esempio concreto di come sia possibile ottimizzare i sistemi al di là dei confini commerciali tradizionali.
Passare da una logica lineare a una circolare, e pensare in termini di sistemi, piuttosto che di prodotti, è indubbiamente una grande sfida. E non riguarda solo i nostri prodotti: per esempio, dobbiamo rivedere le vecchie norme e legislazioni scritte a suo tempo con una mentalità lineare, che è oggi ormai superata. Ma è imprescindibile farlo se vogliamo essere all'altezza degli obiettivi fissati a livello nazionale e dell'Unione Europea e, in ultima analisi, per combattere il riscaldamento globale. Siamo felici di fare da pionieri in questo viaggio, ma per raggiungere gli obiettivi e ottenere risultati sarà fondamentale che l'intero settore si faccia carico della sfida. Dobbiamo cambiare il nostro modo di lavorare, insieme!